Noi, uomini e donne, siamo convinti che dalla diversità nasca la ricchezza, siamo consapevoli che nel nostro paese sia necessario creare condizioni per un cambiamento sociale ed economico per una vera evoluzione culturale e sessuale, che metta uomini e donne sullo stesso piano, lavorativo ma anche familiare;
noi siamo convinti che il termine “equiparare” non significhi fare finta che uomini e donne siano uguali, ma mettere tutti in condizione di giocare ogni partita culturale, sociale ed economica sul piano della meritocrazia;
noi, siamo consapevoli che le donne sono risorsa irrinunciabile per la crescita e lo sviluppo italiano, ma purtroppo sottoutilizzata dal Paese in campo lavorativo;
convinti della necessità di un patto intergenerazionale e tra i sessi per migliorare la qualità della vita, per non costringere le donne di oggi e di domani a un continuo barcamenarsi tra gestione della vita familiare e della vita professionale, che ad oggi obbliga le donne italiane a una grave disparità sia nel campo lavorativo che in regime pensionistico, dovuta ad anni di contribuzione insufficienti a causa di un ingresso tardivo nel mercato del lavoro e alle difficoltà di conciliazione della vita familiare e lavorativa;
forti della procedura d’infrazione avviata dalla Corte Europea che ricorda come in Italia la disparità retributiva tra uomini e donne si faccia ancora più pesante in tempi di riposo, oltre che nei periodi di attività lavorativa;
consapevoli dell’urgenza di riformare un welfare adeguato ai cambiamenti della società italiana che passi dalle parole equiparare, includere e innalzare;
noi chiediamo al Governo italiano e alle istituzioni di impegnarsi a garantire:
· Innalzamento ed equiparazione dell’età pensionabile di anzianità a 65 anni, per uomini e per donne
Vincolando le risorse derivate da questo provvedimento a:
· Aumento della spesa dedicata al welfare fino al 2,3% del PIL entro il 2010
· Offerta di asili nido per il 33% dei bambini entro il 2010
· Agevolazioni nelle rette per le famiglie a basso reddito e per le madri single
· Riduzioni fiscali alle donne per incentivare l’ingresso nel mondo del lavoro
· Voucher in busta paga per agevolare il pagamento di lavori per la cura della casa, baby sitting, assistenza ad anziani e disabili
· Incentivi alla creazione di nidi aziendali, anche attraverso incentivi alle imprese
· Più congedi di paternità, non cedibili
· Promozione della Banca delle Ore
· Promozione, rigorosamente bisex, dell’orario flessibile e del part time reversibile
· Collaborazione tra aziende, comuni e regioni per potenziamento asili nido, strutture sportive e culturali dopo scuola, servizi di cura e sostegno per anziani e disabili
· Formazione continua per le donne che rientrano dalla maternità
· Sostegno e incentivo all’imprenditorialità femminile con la continua applicazione della Legge 215/ 1992
Solo con l’applicazione di tutte queste condizioni si potrà superare insieme una discriminazione come quella dell’età pensionabile tra uomini e donne;
In attesa di un cambiamento politico e culturale che da qui può nascere,
sottoscriviamo e diamo forza a questo appello
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